Tra
le notizie più interessanti piovute a cavallo delle festività
natalizie, indicheremmo senza ombra di dubbio l'intervista che Fabio
Colivicchi di Saily.it ha proposto al neo-presidente Isaf e prossimo
ri-presidente Fiv Carlo Croce. Accanto a interessanti osservazioni sulla
comunicazione e sulla futura strutturazione sia del massimo organismo
internazionale che della federazione nazionale, sembra stia prendendo
corpo un proposito, che raccoglie consensi in Isaf e gode di un concreto
appoggio del Comitato Olimpico Internazionale. Bloccare le attuali
classi olimpiche, uscite dall'assemblea di novembre a Dublino, per otto
anni, ovvero far sì che le medesime classi in acqua a Rio 2016 siano in
regata anche nel 2020 (la sede dei Giochi verrà scelta nel prossimo
settembre con un ballottaggio probabile tra Giappone, Turchia e -forse-
Spagna).
Secondo il CIO infatti, che pare aver così accantonato le voci
che davano la vela ad alto rischio per le Olimpiadi post-Rio, il
continuo cambiare le classi a ogni edizione dei Giochi è un fattore
controproducente per l'immagine del nostro sport. Condividiamo: immaginate
l'atletica che in un'edizione proponga i 400 metri, in sostituzione la volta successiva
il miglio e otto anni dopo i 3000 metri? Forse anche in Isaf ci si sta
rendendo conto che le battaglie senza esclusione di colpi tra le classi
che ambiscono alla vetrina olimpica distraggono il mondo velico da altri
problemi sicuramente più importanti per aumentare popolarità e
visibilità della vela.
E' quindi quasi certo che RS:X potrà avere
davanti a sè uno spazio di otto stagioni agonistiche. E i nostri giovani
una prospettiva di più ampio respiro.
Il video completo dell'intervista
è reperibile a:
http://www.saily.it/webtv/ video.php#40/4460
Secondo il CIO infatti, che pare aver così accantonato le voci che davano la vela ad alto rischio per le Olimpiadi post-Rio, il continuo cambiare le classi a ogni edizione dei Giochi è un fattore controproducente per l'immagine del nostro sport. Condividiamo: immaginate l'atletica che in un'edizione proponga i 400 metri, in sostituzione la volta successiva il miglio e otto anni dopo i 3000 metri? Forse anche in Isaf ci si sta rendendo conto che le battaglie senza esclusione di colpi tra le classi che ambiscono alla vetrina olimpica distraggono il mondo velico da altri problemi sicuramente più importanti per aumentare popolarità e visibilità della vela.
Il video completo dell'intervista è reperibile a:
http://www.saily.it/webtv/
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